Attenzione però in alcune situazioni

L’uva va consumata con moderazione da chi soffre di ulcera, colite, patologie renali.

Diabete: “L’uva è inoltre dotata di un basso indice glicemico e l’assunzione del suo succo, di suoi estratti o di suoi singoli fitonutrienti è stata associata a un miglior controllo dell’insulina e a una maggiore sensibilità all’azione di questo ormone” si legge in Humanitas/ Enciclopiedia alimenti, Dunque pare che il vecchio concetto che i diabetici non dovessero consumare uva, sia ampiamente superato. Nel 2010 una ricerca dell’Università del Michigan ha stabilito che l’uva, preferibilmente la rossa però anche la bianca e nera, ha una funzione antagonista rispetto al diabete tipo 2 e svolge un’azione protettiva nei confronti l’apparato cardiocircolatorio. Gli studiosi hanno basato la loro ricerca su un campione di cavie da laboratorio, che sono state nutrite con cibi ad alto tasso lipidico, secondo uno standard alimentare assai diffuso negli Stati Uniti. Tali cibi sono stati integrati con una polvere ricavata dai tre tipi di uva disidratata. Il gruppo di controllo è stato sottoposto soltanto alla dieta lipidica.
A tre mesi dall’inizio della ricerca, il dottor Steven Bolling, che guidava lo studio, ha rilevato che le cavie che avevano assunto uva disidratata esibivano un basso indice di pressione sanguigna, peraltro estremamente più regolare confrontandolo con i valori iniziali dello studio. Si manifestava inoltre, rispetto al gruppo di controllo, un ritmo e un funzionamento del sistema cardiocircolatorio più regolare, oltre a un accentuato decremento dei marker segnalatori di infiammazione cellulare nel sangue. Il peso delle cavie di entrambi i gruppi non è mutato.
In sintesi, diabetici possono mangiare l’uva, ma in quantità moderate come parte di una dieta complessiva sana, equilibrata e varia, adatta alle loro esigenze nutrizionali individuali e alle restrizioni dietetiche della loro condizione. Come frutto, l’uva è una fonte importante di zuccheri naturali, in particolare di glucosio e può aumentare rapidamente i livelli di zucchero nel sangue se consumata in eccesso. Ma ciò che permette ad un diabetico di mangiare uva è il fatto che contengono anche fibre alimentari nella buccia e semi che rallentano l’assorbimento dello zucchero nel sangue, stabilizzando l’aumento dei livelli di zucchero. Ad ogni modo, non si devono escludere le linee guida del proprio diabetologo.
Da qualche tempo gli esperti hanno concordato sul fatto che i diabetici possono mangiare frutta, a condizione che l’assunzione sia modesta e rispettosa delle restrizioni dietetiche. Sono ammessi nell’alimentazione molti tipi di frutta, compresa l’uva. Complessivamente, se si limita l’assunzione e il numero di porzioni, si può mangiare uva o altra frutta nonostante si abbia il diabete. Si deve però fare in modo da non superare l’assunzione giornaliera raccomandata di zuccheri e carboidrati totali. Per esempio, si può mangiare una porzione di uva dopo un pasto che ha fornito proteine ​​magre, ma pochi carboidrati e zuccheri. Questo aiuta sia a limitare l’assunzione di zuccheri e carboidrati sia a prevenire picchi di zucchero nel sangue.https://www.vitamineproteine.com/

Età pediatrica: il consumo d’uva non è adatto ai bambini – specie al di sotto del quarto anno d’età – a causa dell’elevato contenuto in cellulosa (buccia), responsabile di una possibile digestione difficoltosa.

Interazioni farmacologiche: l’uva potrebbe interferire con l’azione dei farmaci metabolizzati dal citocromo P450, degli anticoagulanti e degli antiaggreganti.

 

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