Cari Amici di Cieloacquaterra, sapete bene ormai che ritengo sempre doveroso affidarmi e affidarvi alla parola scientifica.
Pertanto Vi riporto, testualmente, quanto da “MEDICO e PAZIENTE” – Newsletter di informazione e aggiornamento per il medico di famiglia del 2 febbraio 2021.

Tra i cambiamenti più eclatanti che la pandemia da Covid-19 ha apportato alla vita quotidiana c’è sicuramente la diffusione del lavoro a distanza, definito smartworking per l’utilizzo di tecnologie informatiche. Poter lavorare da casa, o comunque in un luogo diverso dall’ufficio, è certamente una forma di lavoro che offre numerosi vantaggi al lavoratore, a partire dal risparmio sui tempi di trasferimento casa-ufficio e la possibilità di conciliare meglio il tempo lavorativo con la propria vita privata e familiare. Tuttavia, ora che l’emergenza sanitaria ha obbligato milioni di persone a lavorare in smartworking emergono anche le controindicazioni. Lo spunto arriva da una ricerca commissionata da Fellowes, azienda che produce accessori e tecnologia per ufficio.

Gli effetti di postazioni di lavoro scomode e improvvisate

Secondo questo sondaggio condotto dalla società Atomik Research su 1.000 impiegati italiani che hanno lavorato in smartworking per almeno 4 mesi a causa dell’emergenza sanitaria, più della metà di loro soffre di stanchezza oculare (51%) e sono molto diffusi anche mal di testa (48%), mal di schiena (30%), torcicollo (32%) e dolore alle spalle (28%).
Oltre la metà degli intervistati (51%) afferma che la propria postazione di lavoro domestica è fonte di un maggiore affaticamento rispetto alla scrivania in ufficio. Emerge con chiarezza che spesso chi lavora da casa non dispone di una postazione comoda e adeguatamente attrezzata. Nella stessa indagine infatti il 15%, degli intervistati dichiara di utilizzare il tavolo da pranzo, l’11% il tavolo della cucina, il 5% il divano e il 3% il letto. Un fenomeno da valutare anche sotto il profilo della medicina del lavoro
“L’ergonomia domestica e quella lavorativa hanno esigenze distinte e separate. I fattori di rischio da malattie professionali muscolo-scheletriche sono numerosi, in special modo, se non si dispone di strumentazione idonea a salvaguardare i delicati equilibri dell’organismo. afferma Michele Montagna, Chinesiologo – Posturologo docente di Ergonomia, Prevenzione e Trattamento dei Disturbi Muscolo-Scheletrici DMS da Lavoro – Nel contesto di smartworking attuale, gli squilibri che si determinano, anche per la mancanza di dispositivi ergonomici adeguati e di supporto, implicheranno nel breve, medio e lungo termine, modifiche delle forme anatomiche e delle relative funzionalità fisiologiche”

Smartworking e nostalgia dell’ufficio 

Lo smartworking per molti ha un impatto negativo anche sotto il profilo psicologico. Lavorare a casa, infatti, non sempre offre ai lavoratori dei vantaggi in termini di conciliazione tra lavoro e vita familiare. Circa la metà (49%) degli intervistati afferma di lavorare più ore quando si trova a casa rispetto all’ufficio, il 41% ritiene di dover essere sempre disponibile in ogni momento della giornata, mentre il 36% dichiara di non essere in grado di separare vita privata e professionale. Gli effetti di questo approccio allo smartworking si riflettono sull’impatto psicologico: 45% dei lavoratori si sente stressato, isolato, stanco (36%) e triste (33%).
Lo stress e i sintomi depressivi vanno naturalmente messi in relazione anche alla pandemia e al suo impatto sulla vita sociale, oltre che lavorativa. Come mostra una ricerca su 6700 individui italiani firmata da marco Delmastro dell’AGCOM e Giorgia Zamariola dell’università di Bologna, pubblicata su Scientific Reports, la pandemia ha provocato un aumento generalizzato di ansia e depressione. I punteggi più alti di sintomi depressivi son ostati rilevati nelle donne, nei giovani adulti, nelle persone in una condizione di incertezza professionale e con uno status socio-economico inferiore. È stata trovata una correlazione positiva anche per gli individui che vivono da soli e in coloro che non potevano uscire di casa per andare a lavorare.
Se l’attuale smartworking in molti casi è stata una risposta all’emergenza e non il risultato di una scelta consapevole è comunque previsto che il lavoro a distanza nei prossimi anni avrà una diffusione molto più ampia e rimane la necessità di considerare nuovi fattori di rischio per la salute di chi lavora da casa.

Parole chiare e situazioni direi note a tutti noi!!!
Come negare lo stress a cui siamo sottoposti da quasi un anno ormai? E sulle conseguenze dello stress sulle nostre funzioni fisiologiche, ne abbiamo parlato molto e, dunque, ritengo che ormai Tutti Voi siate padroni e gestori di tali emozioni… i rimedi li avete… CREDO!!!!
Vi sintetizzo:
a) ALIMENTAZIONE SANA (leggasi corretto equilibrio carboidrati/proteine/lipidi/fibre)- CORRETTA IDRATAZIONE – QUALITA’ e QUANTITA’ del SONNO
b) ATTIVITA’ FISICA (per quanto possibile..ma una ventina di minuti di camminata almeno…)
c) PROBIOTICI (sistema immunitario / Asse Intestino-Cervello)
d) SUPPLEMENTAZIONE VITAMINE /MINERALI/OLIGOELEMENTI al bisogno.

Tutto ciò premesso, la postura non corretta (come sopra ben chiarito), non promette certamente una buona condizione fisica: aggiungiamo la tensione, con ulteriore irrigidimento delle fasce muscolari e… abbiamo fatto BINGO!!!!

BINGO SI visto che dalla Colonna si irradiano le “fasce” che ci sostengono. Pensiamo a come il pavimento pelvico risente del disturbo della colonna…si arriva perfino a sintomatologie apparentemente urologiche… o appendicolari.  E potremmo continuare!
Dunque, non dimentichiamo la valenza di un Osteopata e di un Fisioterapista: figure fondamentali per riequilibrare la condizione corretta ed insegnarne il mantenimento.
Chi meglio di un professionista del settore può rieducarci al movimento corretto, dopo aver magari riassestato anche il viscerale?

Venendo ai rimedi che posso suggerirvi, non escluderei una supplementazione con MAGNESIO, che coopera a TUTTA LA MUSCOLATURA, LISCIA E STRIATA, CUORE INCLUSO; AIUTA UN INTESTINO PIGRO (e quindi agevola una detossinazione, e l’intossinazione sostiene l’infiammazione, che si manifesta nel dolore fisico ed emozionale), ALLEVIA STANCHEZZA E RIGIDITA’ (fisica ed emozionale). Ponete attenzione: il business è business! Quindi Magnesio… meglio citrato o pidolato.

E se i dolori si fanno sentire con tono alto? Si può’ tentare di opporre loro resistenza con altri rimedi naturali. Vi suggerisco, in primis, olii essenziali, sia per uso topico (massaggi con applicazione di panno caldo per una ventina di minuti), sia per uso interno. 

Prediligo PRANAROM, biologici, chemiotipizzati ed efficaci.

Ancora, potrebbero essere benefici, i sali tissutali, in particolare io suggerisco COMPLESSO I – NEWERA- in fase acuta 4 granuli anche 6 volte al giorno.
Questi sono suggerimenti generici: ogni essere è entità unica, con peculiarità sue. Sempre bene, pertanto, affidarsi a professionisti che valutino la persona nella Sua complessità, tenendo conto anche di patologie, farmaci in uso, allergie/intolleranze.

E mentre TUTTI NOI, attendiamo di “RIVEDER LE STELLE”… qualche goccia di Olio essenziale di Lavanda…o Camomilla… o Arancio o Mandarino (affidatevi al Vostro naso… Lui sa cosa Vi serve) sul plesso solare, sui polsi… o nebulizzato nella stanza può aiutare al rilassamento dalla malefica (o maledetta??) e... al contempo... benedetta( o benefica??)  POSTAZIONE SMARTWORKING.

 

Non giudicare sbagliato ciò che non conosci, cogli l’occasione per comprendere”.
(Pablo Picasso)

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