Albert Einstein una volta disse che spiegare quello che proviamo per una persona speciale usando termini relativi alla chimica dell’amore equivale a privare il tutto di magia. Tuttavia, ci sono processi come l’attrazione o la passione più ossessiva in cui la neurochimica delimita i confini di un affascinante ed estremamente complesso territorio, che a sua volta definisce parte di quello che siamo.
Da sempre scrittori e poeti trattano dell’amore,in modo romantico e filosofico; ne siamo tutti consapevoli ed attratti ma, è indubbio, che molto abbiano da dire sull’argomento anche le neuroscienze e la chimica.
“L’incontro di due personalità è come il contatto di due sostanze chimiche: se c’è una qualche reazione, entrambe si trasformano” (CG Jung)
Si può affermare che in generale si tende a ricercare, ed essere attratti, da persone con affinità culturali, comunione di interessi e valori (e questo ci viene tramandato), ma non è solo questo che fa innamorare.
Il poeta e filosofo indiano Kabir diceva che il cammino dell’amore è stretto e nel cuore c’è posto solo per una persona. E allora… quali altri fattori provocano questo incantesimo, la cosiddetta chimica dell’amore?
“Dopamina, norepinefrina, serotonina… quando ci innamoriamo siamo una fabbrica di droghe naturali”
-Helen Fisher-
Ognuno di noi sprigiona un odore, impercettibile, invisibile e intangibile che attrae alcune persone e non altre; diciamo che responsabili di questo odore sono i nostri geni, ma precisamente, è il nostro sistema immunitario, specificamente alcune proteine. Le proteine MHC hanno azione “difensiva” per l’organismo ed è provato che le donne sono attratte più fortemente da uomini con sistema immunitario diverso dal loro. E’ la meraviglia della Natura: questo garantirà alla probabile futura prole, una carica genetica più varia.
C’e della verità nella canzone “Love is in the air” dunque!!!
La chimica dell’innamoramento e dell’amore è una realtà: ogni emozione viene fatta scattare da un preciso neurotrasmettitore, un componente chimico che il cervello libera in base a una serie di stimoli e fattori più o meno coscienti.
La dopamina: sto bene con te,
“ho bisogno” di starti vicino e non so perché. Dopamina è la scintilla, ci accende, è euforia. L’innamoramento ci rende selettivi ed è la dopamina a obbligarci a focalizzare “tutto il nostro mondo” su questa persona in particolare, al punto da farla diventare una “ossessione”.
Una vera ossessione: un proverbio cinese dice che “un legame stretto è possibile solo tra due persone, un gruppo di tre scatena gelosia”. E la persona innamorata, purtroppo, soffre di un disturbo ossessivo compulsivo, che la spinge al controllo frenetico dei movimenti dell’altro. La mente non smette di pensare a cosa starà facendo l’altro…
Noradrenalina: vicino a te tutto è più intenso. Appunto… così intenso… che sudano le mani, si diventa inappetenti, insonni, meno lucidi. Un turbinio di sensazioni caotiche, incontrollabili e contraddittorie che ruotano esclusivamente intorno all’amata/amato. Responsabile la noradrenalina che stimola la produzione di adrenalina, che pensa al resto: ed eccoci insonni, con elevati battiti cardiaci.
“L’amore non guarda con gli occhi ma con la mente e percio’ l’alato Cupido viene dipinto cieco” scriveva Shakespeare e, chi ammette di non essere mai stato “cieco” come Cupido, di certo mente, perchè queste fasi caratterizzano anche il post pubertà: non è l’amore romantico e consolidato… Siamo nelle fase, questa, che nell’età adolescenziale chiamiamo “cotta” : e chi può negare di aver piantonato fuori dal liceo… o essere stata ossessivamente… piantonata???? Certamente gli ormoni già si erano attivati… e i neurotrasmettitori… alla grande!!!
Tesoro, mi fai esplodere la “feniletilamina”: nella fase dell’innamoramento si è dominati dalla feniletilamina, che come un dispositivo biologico, tenta di intensificare tutte le emozioni. Elemento che ha moltissime similitudini con le anfetamine, e che insieme alla dopamina e alla serotonina costituisce la ricetta perfetta per un amore da film.
Ricordo che la feniletilamina è contenuta nel cioccolato: dunque in caso di crisi… CIOCCOLATO!
Dopamina, noradrenalina e feniletilaminasono sono le tre scintille dell’indiscutibile potere alla base dei primi momenti dell’innamoramento, in cui il desiderio, il nervosismo, la passione e l’ossessione per la persona amata guidano tutti i comportamenti.
In tutto questo complesso universo di molecole proteiche, ormoni, feromoni e neurotrasmettitori non possono mancare l’ossitocina e la serotonina, che certamente, però (ossitocina soprattutto), divengono assai più rilevanti nella fase di consolidamento del legame.
Serotonina: può essere definita con la parola” felicità”. Acquisisce maggior rilevanza in una fase successiva dell’innamoramento, quando il legame diviene importante e il mantenere lo stato di felicità dell’altra persona una priorità per il rapporto.
Ossitocina: l’ormone dell’amore… Qui si parla di senso di unione. Non dimentichiamo che è ormone che lavora nella contrazione dell’utero, nella produzione di latte; è attaccamento madre-bambino.
Si comprende come ossitocina nella donna e vasopressina nell’uomo, siano i protagonisti indiscussi dell’essersi innamorati… della persona che si crede la corretta metà con la quale generare una nuova Creatura.
Chiaro è che la chimica dell’amore orchestra gran parte dei nostri comportamenti e ciò sia durante l’innamoramento, sia nelle fasi successive ove si creano le basi per la stabilità nella coppia.
La Dottoressa Helen Fisher sottolinea che l’essere umano non è l’unica creatura ad innamorarsi. Già Darwin osservava che nel mondo ci sono più di 100 specie, elefanti, uccelli, roditori, che scelgono un partner con cui restano per tutta la vita. Gli esperti lo hanno chiamato “un amore romantico primitivo”. E comunque è una forma di amore.
Definire questa emozione universale in termini chimici forse è poco evocativo, come diceva Einstein. Ma è quello che alla fine siamo tutti noi: un meraviglioso intreccio di cellule, reazioni elettriche e impulsi nervosi capaci di offrirci la più squisita felicità…
“Non esiste un motivo logico nella scelta di una persona. Semplicemente perchè non scegliamo noi. Scelgono lo sguardo e l’odore della pelle. E tutta quella chimica dei gesti che la accompagna. E la voce, e come l’ha usata per dirci ciao” (Paola Felice).
FONTI
testo: https://lamenteemeravigliosa.it/la-chimica-dellamore/
21 novembre 2017
testo: La chimica dell’amore – Dr. Fabiano Nart
Gruppo Divulgazione Scientifica Dolomiti “E. Fermi” – Belluno, 28/01/2017
http://www.gdsdolomiti.org/index.php?option=com_jdownloads&Itemid=202&view=viewcategory&catid=42
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