Anche MADRE NATURA ci fornisce qualche valido rimedio…

Per la Cistite
Cranberry, mirtillo rosso americano:
I valori nutrizionali del mirtillo nero e rosso sono molto simili, con meno zuccheri e più fibra nel rosso rispetto al nero, ma la varietà rossa non è tipica del nostro territorio. Il mirtillo rosso è ricco di diversi gruppi di flavonoidi, in particolare proantocianidine,  antocianidine e flavonoli, insieme ad acidi fenolici e benzoati. Tra i possibili meccanismi alla base degli effetti protettivi dei mirtilli rossi contro le infezioni delle vie urinarie vi è la capacità dei polifenoli del mirtillo rosso di agire come agenti antiadesivi, utili nel prevenire e inibire l’adesione dei patogeni ai recettori delle cellule uroepiteliali, che sembra essere un passo importante nella patogenesi di queste infezioni.
Solo pochi studi in vitro hanno testato l’effetto degli antociani contro ceppi uropatogeni di Escherichia coli isolati dalle urine di pazienti umani con diagnosi di infezione delle vie urinarie, e solo uno contro Pseudomonas aeruginosa. Sebbene questi risultati appaiano promettenti, i ricercatori devono ancora trovare la serie di agenti patogeni suscettibili. Pertanto, è attualmente di interesse valutare l’attività antibatterica degli antociani del mirtillo, non solo contro i patogeni di origine alimentare, ma anche contro i ceppi batterici associati alle infezioni delle vie urinarie. Inoltre, risultati promettenti simili sono stati ottenuti nel caso di altre bacche diverse dai mirtilli rossi come la pianta arbustiva Aronia melanocarpa. Gli estratti di antociani potrebbero essere adiuvanti o alternativi agli antibiotici sintetici, perché contengono combinazioni dinamiche di sostanze fitochimiche bioattive che potrebbero combattere la resistenza agli antibiotici. I risultati attuali mostrano che miscele complesse di estratti di mirtillo hanno una migliore efficacia antibatterica contro Salmonella e Campylobacter pilori rispetto ai singoli composti, probabilmente grazie a effetti sinergici tra i fitochimici. Pertanto, sembrerebbe giustificabile studiare miscele di antocianine complesse, anziché composti purificati.”Se anche la Fondazione Veronesi ne parla e da parecchio… utilizziamoli questi mirtilli… molto meglio, come Fondazione Veronesi propone, associati a probiotici e D-Mannosio.

Uva ursina: può essere considerata un antisettico assai attivo da utilizzare ogni qualvolta vi sia un’infiammazione o infezione a livello delle vie urinarie, in quanto è in grado di determinare un’azione antibatterica, antinfiammatoria e calmante lo stimolo continuo della minzione o il dolore. Può essere utilizza in caso di cistite acuta, cistite cronica, nell’uretrite, nella colobacillosi.

Semi di pompelmo: l’efficacia antibiotica ad ampissimo spettro dell’estratto è stata ormai riconosciuta da numerose ricerche scientifiche. In fitoterapia è considerato uno dei rimedi elettivi nella cura delle malattie da raffreddamento e dei disturbi del tratto urogenitale come appunto la cistite e la candida. I semi di pompelmo, infatti, non indeboliscono il sistema immunitario, e non danneggiano la flora batterica, ma alleggerendo, grazie all’azione antimicrobica, il lavoro del sistema immunitario, contribuiscono a rafforzarlo. Inoltre sono ipoallergenici, (ma le persone con allergia verso gli agrumi potrebbero essere sensibili all’estratto di semi di pompelmo) e senza effetti collaterali.

… e per la Vaginite

Il primo rimedio fitoterapico consigliato in assoluto è la calendula. Una crema è quanto di più indicato, e se prevalgono bruciore e prurito si può ricorrere a ovuli vaginali di Calendula alla sera. Al mattino una lavanda con acqua tiepida unita a 30 gocce di tintura madre di calendula. (Seguire la terapia per 5 sere e 5 mattine). La calendula è consigliata in virtù delle sue meravigliose attività antimicrobiche e antisettiche ed è utilissima sia contro i batteri che contro i funghi.

Anche gli oli essenziali sono di ausilio in questi disagi.

Olio essenziale elettivo per le infezioni come la cistite è sicuramente il tea tree oil.  Per uso interno, viene impiegato per la sua potentissima proprietà antibiotica ad ampissimo spettro su batteri, virus e microbi e infezioni fungine.
Quando sulla confezione è riportata l’indicazione “puro al 100%” può essere utilizzato anche per uso alimentare, ma sempre veicolato (max. 2 docce in un cucchiaino di miele e assunto sempre a stomaco pieno), in caso di infezioni virali, batteriche e microbiche che provocano cistite, candidosi, ma anche in caso di febbre, tosse, raffreddore, mal di gola, e herpes.

Per la vaginite molti suggeriscono l’assunzione al mattino di timo e cannella in olio essenziale. Se il disturbo è recidivante, un altro rimedio fitoterapico è Malaleuca Alternifolia, miscela di olio essenziale in olio vegetale per 5 giorni.
Personalmente ho sempre suggerito, in caso di cistiti e vaginiti (soprattutto da candida), con buoni risultati, olio essenziale di origanum compactum, in opercoli, (sapore dell’olio impossibile!) quale “antibiotico” naturale, da utilizzare per non più di 7 giorni e da ripetersi eventualmente per alcuni mesi di seguito.
Sempre poi associato a probiotici ed D-Mannosio… o altro… a seconda del disagio.
E sempre… PRANAROM… a mio parere, parlando di oli essenziali chemiotipizzati, PRANAROM è garanzia di qualità ( assolutamente poi per l’utilizzo come integratori, dunque edibili).

La floriterapia in tali situazioni può essere un aiuto sul piano emozionale, soprattutto quando il persistere di tali sintomatologie, induce un disagio nella coppia, con risvolti negativi sull’umore in generale.
Inoltre, a livello psicosomatico, collera, frustrazione , rabbia, delusione possono, scatenare sintomatologie urogenitali, ma sempre in quanto il sentimento negativo abbassa le difese immunitarie con le note conseguenze appunto.
In sintesi, floriterapia SI, ma esclusivamente a sostenere il piano emozionale.

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