Cari Amici di Cieloacquaterra, l’anno sta volgendo al termine e vogliamo accogliere il nuovo Anno con la Frutta che la tradizione vuole essere di buon auspicio (direi che ne abbiamo bisogno!) e che la scienza ci suggerisce per mantenere in salute il nostro organismo. E direi che la BUONA SALUTE è al primo posto nelle nostre speranze… sempre!
Vediamo dunque la Natura come celebra questo matrimonio tra la TRADIZIONE e la BUONA SALUTE.
MANDARINI e FRUTTA TONDA: MELE, ARANCE, POMPELMO E CACHI
Per il Feng Shui cinese, il mandarino è uno dei portafortuna per eccellenza, grazie alla sua forma sferica che richiama l’infinito. Per il Capodanno cinese, non a caso, si regalano mandarini agli ospiti in segno di buon augurio proprio l’ultimo dell’anno, perché è considerato un simbolo capace di portare prosperità, fertilità e longevità.
Nelle Filippine è di buon augurio mangiare della frutta tonda, la cui forma ricorda sempre quella delle monete. L’ideale sarebbe mangiarne 13, numero che porta fortuna. In altri Paesi, invece, si preferisce il numero 12, per riprendere i mesi dell’anno.
Appartenente alla famiglia delle Rutacee (citrus) insieme al cedro e al pompelmo, il mandarino è in realtà l’unico frutto dolce tra i tre. Dalla polpa zuccherina e succosa, solitamente consumato fresco, il mandarino può essere però apprezzato anche mangiato sotto forma di morbida marmellata o anche candito. Le sue proprietà benefiche sono a dir poco innumerevoli, e come l’arancia ne andrebbe fatta una bella scorpacciata, nei mesi invernali, per dar vigore alle nostre difese immunitarie, duramente colpite soprattutto in questo periodo. Oltre che di Vitamina C, A e B, il mandarino ha un notevole contenuto di fibre, di sali minerali e acido folico. Secondo recenti studi, sembra che questo frutto abbia anche proprietà antitumorali nonché quelle di proteggere il cuore . I mandarini , ricchissimi di vitamine e minerali; contengono bromo, una sostanza che aiuta a rilassarsi e favorisce il sonno; sono, infine, molto ricchi di fibre. Profumati e coloratissimi, possono essere utili anche per arricchire un centrotavola naturale, ecologico e pieno d’atmosfera
E dopo averne sbucciati e mangiati un bel po’, provate a preparare un profumato decotto di mandarino per deodorare l’aria di casa, e per rilassare, con il suo aroma piacevole, il vostro sistema nervoso.
Arance, mandarini e clementine non possono mancare sulle nostre tavole. Le arance sono ricche di vitamina C e altre sostanze antiossidanti; per beneficiare a pieno delle loro proprietà è consigliabile mangiarle a spicchi, anziché spremute, e senza essere troppo meticolosi nel pulire l’albedo, cioè la parte bianca. L’albedo è, infatti, particolarmente ricco di pectina, una fibra molto utile per la salute dell’intestino e dell’apparato cardiovascolare. Questo frutto dall’aspetto così solare, in realtà si esprime al meglio, proprio durante la stagione più cupa dell’anno. Oltre ad essere l’ingrediente protagonista, o ancor meglio esclusivo, di dolcissimi e nutrienti succhi di frutta, l’arancia può essere utilizzata in un numero illimitato di ricette: salse, condimenti e soprattutto favolosi dolci, che se impreziositi con il cioccolato regalano gusti sorprendenti.
Importata dai Romani direttamente dalla Cina in Europa, dove questo frutto era utilizzato più che per le sue qualità alimentari, per il suo profumo, ad oggi è una delle colture più importanti del nostro paese, soprattutto nel Sud.
Grazie all’elevato contenuto di Vitamina C l’arancia ha proprietà antianemiche, in quanto è in grado di favorire l’assorbimento del ferro, utile per la formazione dei globuli rossi.
Altri frutti di stagione a dicembre sono mele, pere, cachi e kiwi, che ci accompagnano per tutta la stagione fredda. Kiwi e cachi sono una miniera di vitamina C,( i kiwi ne contengono più delle arance); inoltre, grazie al contenuto di fibre, aiutano a preservare la regolarità intestinale. Le mele sono particolarmente ricche di fibre e, tra i vari nutrienti, contengono molto fluoro, utile al benessere dei denti. Le pere, infine, contengono lignina, una fibra alimentare molto utile alla salute cardiovascolare. Sono, inoltre, ricchissime di altri nutrienti, in particolare calcio e boro (utilissimi nella prevenzione dell’osteoporosi).
Un consiglio green: a dicembre i banchi della frutta si arricchiscono di frutti di tutti i tipi, provenienti da ogni parte del mondo, e destinati prevalentemente alla tavola delle feste. Lasciate perdere. Niente fragole a Natale e Capodanno; mangiare di stagione fa bene a tutti, soprattutto alla natura.
MELAGRANA
Nella mitologia greca e romana la pianta e il frutto erano considerati sacri perché amati dalle dee Venere e Giunone, spesso rappresentate proprio con una melagrana in mano. Da qui l’idea che sia simbolo di fertilità e ricchezza. In Grecia ancora oggi si usa farli cadere in terra davanti alla porta di casa per vedere quanti grani rotolano sul pavimento, e dunque quanti soldi arriveranno. Le donne greche in procinto di sposarsi mangiavano questo frutto come auspicio di fecondità.
Della melagrana sapete già TUTTO → (articolo qui)
UVA
Questa frutta rappresenta l’abbondanza. In Spagna è tradizione mangiare 12 chicchi proprio allo scoccare della mezzanotte, uno per ogni rintocco dell’orologio della Real casa de Zorreos a Puerta del Sol, una delle piazze più famose di Madrid. Anche in Italia, secondo un’antica tradizione contadina, bisognerebbe mangiare 12 chicchi di uva, uno per ogni mese, per procacciarsi abbondanza tutto l’anno.
L’uva è un frutto molto nutriente ed apporta diversi vantaggi per la salute. È ricca di minerali come rame e potassio e le principali vitamine dell’uva sono la vitamina C e vitamina K .Fonte di antiossidanti, che contrastano le malattie croniche), abbassa il rischio di cancro, migliora la colesterolemia , la glicemia e le funzioni cognitive ( attenzione, memoria ed umore), favorisce la salute delle ossa, ha attività antibatterica e antivirale e contrasta l’invecchiamento.
Direi che 12 chicchi… a volontà !!!
Per ridurre l’impatto sulla glicemia, è utile consumare la frutta fresca abbinata ad una fonte di proteine e/o grassi, come uno yogurt o della frutta secca in guscio
LA FRUTTA SECCA
Avete mai sentito il detto “fare le nozze con i fichi secchi?” Ebbene per gli antichi Romani la frutta secca, benché poco costosa, era un simbolo beneaugurante, soprattutto durante i matrimoni. È un portafortuna soprattutto in Francia, dove si devono mangiare ben 13 tipi di frutta secca. Da noi ci si accontenta di mangiare 7 a Capodanno: noci, nocciole, arachidi, uvetta, mandorle, fichi e datteri.
Gli esperti di alimentazione consigliano il consumo di frutta secca durante tutto l’anno poiché, essendo ricca di sali minerali, vitamine, fibre e grassi insaturi, possiede innumerevoli proprietà che ne fanno un alimento ideale, soprattutto a colazione.
La frutta secca si può suddividere in due categorie:
1) a guscio, o frutta oleosa (o lipidica), ricca di grassi e povera di zuccheri;
2) polposa, o frutta non oleosa (o glucidica), disidratata, ricca di zuccheri e povera di grassi.
La frutta secca a guscio comprende noci, nocciole, mandorle, anacardi, pinoli, arachidi, pistacchi, castagne, noci di cocco.
Essa viene definita “frutta oleosa” o “lipidica” per il suo elevato contenuto di grassi (90% circa) che, però, si trovano sotto forma di acidi grassi insaturi e polinsaturi (soprattutto della serie Omega-6 e Omega-3, quelli cosiddetti “buoni”). Essi contribuiscono ad abbassare i livelli di colesterolo nel sangue e, quindi, a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari. Poiché i grassi vengono distrutti con il calore, è bene non mangiare la frutta secca oleosa tostata.
Questi frutti hanno poca acqua, pochi zuccheri e una buona quantità di proteine (circa il 12-13% per 100 g di alimento). La frutta secca a guscio è molto ricca di vitamina B ed E, di cui sono note le proprietà antiossidanti. Inoltre, è ricchissima di sali minerali come magnesio, potassio, ferro, rame, fosforo, zinco (anacardi e noci) e calcio e di fibre.
Nonostante l’apporto calorico sia molto alto (circa 600 kcal per 100 g), è stato dimostrato che il consumo di frutta secca a guscio rientra nel corretto e sano regime dietetico, soprattutto dei vegetariani, dei vegani e degli sportivi. L’assenza di glutine rende questi alimenti ottimi anche per i celiaci.
La frutta secca polposa comprende fichi, datteri, albicocche, prugne, uva passa.
Questi frutti si caratterizzano per l’alto contenuto di zuccheri e di fibre, e per quello bassissimo, se non del tutto assente, di grassi. Essi sono anche ricchi di sali minerali e vitamine.
In particolare:
• i datteri sono una buona fonte di magnesio, potassio, fosforo e vitamine; l’albicocca fornisce fibre, magnesio, potassio, calcio, fosforo e carotene;
• l’uva passa è ricchissima di potassio, fosforo, magnesio, calcio, fluoro, di fibre e di vitamina E;
• i fichi secchi contengono discrete quantità di vitamine e sali minerali e hanno proprietà antinfiammatorie e lassative;
• le prugne secche contengono fibre, sali minerali e possiedono alte concentrazioni di vitamina A e betacarotene, sostanze antiossidanti. Le prugne sono, inoltre, energetiche, disintossicanti, depurative e aiutano la funzionalità intestinale.
Data la sua ricchezza di sostanze nutritive, la frutta secca andrebbe consumata in quantità moderata e lontano dai pasti principali; andrebbe evitata soprattutto la sera a fine pasto, poiché essa appesantisce la digestione e fornisce un eccesso di calorie. È, invece, un toccasana per la salute a colazione, come spuntino tra un pasto e l’altro e come snack energetico per chi fa attività sportiva, per gli studenti e, infine, per le donne in gravidanza, grazie ai benefici che apporta a loro e al feto.
E’ sconsigliata a chi soffre di patologie dell’apparato digerente, quali colite, rettocolite ulcerosa, gastrite, ulcera e morbo di Crohn, a causa della grande quantità di fibre in essa contenuta. I diabetici, coloro che presentano problemi renali e le persone che seguono una dieta ipocalorica, devono evitare soprattutto la frutta secca polposa per il suo alto apporto di zuccheri.
Mi pare dunque ci siano valide ragioni scientifiche che ci inducono a sposare in toto le tradizioni : un buono stato di salute sia il MIGLIORE AUSPICIO per TUTTI!
“Il primo giorno del Nuovo Anno: un fresco inizio. Un nuovo capitolo nella vita che attende di essere scritto. Nuovi quesiti da risolvere, da abbracciare e da amare, nuove risposte da scoprire e da vivere.”
(Sarah Ban Breathnach)
fonti: